mercoledì 21 dicembre 2011

Platorello e motore elettrico.

Avevo acquistato tempo fa un platorello di quelli a cui si possono attaccare e staccare con il velcro dischi di carta abrasiva.
Per poterlo collegare al mio motore elettrico, ed avere la possibilità di usarlo, mi sono fatto fare al tornio un piccolo albero filettato.

Quello piccolo è l'originale, da usare nel mandrino
di un trapano, quello grande è il pezzo che ho fatto fare.

Eccolo montato, non vedo l'ora di cominciare ad usarlo.

martedì 13 dicembre 2011

5000

Il blog ha superato le 5000 visite!
Oltre le mie più rosee aspettative...  :-)


mercoledì 30 novembre 2011

Immotus nec Iners.

Fermo ma non inerte. Ho un po' di cose da fare e da sistemare, quindi non mi dedicherò all'hobby per un po'...
Devo anche trovare il tempo di farmi fare al tornio un albero per collegare un platorello al mio motore elettrico.

lunedì 14 novembre 2011

Nuova attrezzatura.

Ho lucidato con i dischi in cotone del Dremel e la cera di carnauba tutte le pipe fatte fino ad ora, con risultati che non sono il massimo, ma pur sempre accettabili.
Qualche tempo fa, è sbucato fuori dal garage un motore elettrico con una puleggia incastrata sull'albero (devo riuscire a trovare un estrattore che non costi 60/70 euro e poi la cavo) e mi è venuta un'idea.
Sono andato in ferramenta e mi sono procurato dei dischi in cotone, un bullone da 8 mm x 70 mm, un dado e 2 rondelle.
Ed ecco il mio nuovo attrezzo lucida pipe, come i professionisti! :-)



L'ultima volta che ho misurato i giri erano attorno ai 2950 rpm.


Ora rimane solo da provarlo.

mercoledì 9 novembre 2011

N.19

Non riesco a fermarmi, quando ho bisogno di distrarmi faccio una pipa e con questa siamo a quota 19.
E' un peccato che la radica, che sembrava bella, dentro l'ho trovata piena di piccoli difetti. Fortunatamente solo macchie, ma sono un po' troppe.


In queste foto si vedono le macchie sopracitate, non sono grandi, ma sono un po' troppe.




Per nascondere le macchie ho dato mordente nero, carta abrasiva,  mordente rosso e una lucidata con la cera.




Non ho fatto una gran documentazione fotografica, ma va bene anche così. Prima o poi mi organizzo e faccio un video.

lunedì 7 novembre 2011

Basta con le "baroccherie".

Dopo la N.18 ho fatto un po' un punto dei miei lavori.
Questa mattina il mio collega Fabrizio mi ha fatto riflettere su un'impressione che già avevo. Essenzialmente non gli è piaciuto lo "spigolo" sotto il fornello (A), in effetti è una cosa un po' barocca, un po' eccessiva, una cosa in più.
Credo che d'ora in avanti manterrò linee più pulite, senza azzardi decorativi.


Un'altro punto è che mi rendo conto di avere bisogno di qualche macchinario. Il motivo? Semplice, se per fare una pipa ci lavoro sopra 5 o 6 ore verso la fine sono distratto e mi dormo dei dettagli, come i graffi nel punto di contatto tra cannello e fornello.
Queste pipe che faccio non le vendo, ma mi piace farle al meglio delle mie possibilità. Un platorello con un disco sabbiato collegato ad un motore elettrico credo possa diminuire di molto la fase di "scultura" della pipa, di conseguenza potrei impegnare le mie energie sulle rifinuture.
Diciamo che questa pipa mi soddisfa, ma non del tutto.
Credo che prima o poi la rifarò, quando avrò a disposizione un tornio, ma fatta così:


domenica 6 novembre 2011

N.18 - Voglio un tornio.

Non ho sicuramente tracce del DNA di Giotto nel mio sangue, ma sono riuscito ad ottenere una buona (mediocre?) approssimazione di una sfera.
E' stata dura sopratutto per il motivo, non banale, che la sfera è un solido di rotazione: è la rotazione  di una circonferenza attorno al suo diametro.
Se lavori una sfera pensando alle 3 viste frontale, laterale e dall'alto, ottieni un solido con 12 facce curve fatto così:

Il fatto è che senza un tornio è veramente difficile  da realizzare e ti tocca partire lavorando prima di lato, poi dall'alto e cosi via.




Realizzato l' "emisfero" superiore passo al cannello, dato che, una volta realizzata anche la parte inferiore, non avrò più modo di stringere la pipa nella morsa.


 
Assicuro la pipa al sostegno verticale e finisco anche la parte inferiore.




Per piegare il bocchino uso una pistola a caldo. Inserisco sempre uno scovolino nel cannello quando faccio questa operazione,  per evitare lo schiacciamento del foro del bocchino


Dato che il bocchino in dotazione era troppo panciuto per i miei gusti l'ho limato fino alla dimensione desiderata.


Ora è più elegante.



Inizialmente volevo fare la pipa nera, ma poi ho deciso di provare a mettere in pratica l'esperimento dell'altro giorno e il risultato è stato decisamente gradevole.




Una lucidata con cera di carnauba e la pipa è pronta.




Ho capito una cosa: voglio un tornio.

sabato 5 novembre 2011

La "O" di Giotto.

La cosa più difficile, senza un tornio è realizzare forme circolari, cilindriche o sferiche, sono sicuro che non verrà perfetta come la "O" di Giotto, ma io ci provo lo stesso.
Signore e signori, proverò a fare a mano un pipa con il fornello sferico.


Verrà una ciofeca...

Il rosso e il nero, un esperimento.

In pratica, fino alla N.17, grossi esperimeti per dare una "nota di colore" alle mie pipe non ne avevo fatti. Se escludiamo le prime pipe, colorate con i colori atossici della PTZ, tutta la produzione migliore che, secondo me, parte dalla N.7 è tutta al naturale e solo cerata.
Sul mercato ci sono pipe color rosso mogano con alcune fibre scure, se non nere. Come fare quindi per avere un rosso striato di nero?
Io ho fatto così: per prima cosa ho preso un pezzo di radica di scarto e l'ho posizionato nella morsa e l'ho levigato con le carte abrasive fino alla 1200.
Per rendere meglio le fibre nella foto ho dovuto inumidire leggermente il pezzo, altrimenti non si sarebbero viste chiaramente.


Per prima cosa ho passato il nero, perché è più scuro del rosso. Il mordente penetra meglio nelle fibre piu morbide e le colora più intensamente e più in profondità.


Quindi, se passo della carta abrasiva riesco a rimuovere solo il colore dalle fibre più dure, dove il mordente è penetrato di meno. Il risultato è che rimangono nere solo le fibre più morbide.


A questo punto do una passata di mordente rosso mogano, che è più chiaro del nero e quindi si vede solo sulle fibre più dure da cui ho rimosso il nero in precedenza.


Il risultato è un pezzo di radica rosso mogano striato di nero.
L'importante è usare sempre il mordente più scuro per primo.

venerdì 4 novembre 2011

N.17 - Il numero che porta sfortuna.

E al terzo post ce l'ho fatta, consegno al mondo la pipa N.17 (consegno si fa per dire, me la tengo io).
In Italia il 17 è il numero che porta sfortuna, per gli americani è il 13 e per i giapponesi il 4; altri popoli hanno altri numeri ed altri ancora non ne hanno perché non sanno contare... A me della sfortuna non interessa nulla e spero che il disinteresse sia reciproco.
Ma proseguiamo. La pipa presentava un piccolo difetto su una delle facce del fornello, così ho deciso per una rusticatura.


In più, volevo provare i mordenti all'anilina diluibili in acqua acquistati qualche tempo fa, così ho deciso di collaudare il rosso mogano e il nero.
Ho riempito due flaconi graduati (presi su eBay, grande acquisto) con 300ml di acqua calda, ho sciolto i colori ed ho aspettato che si raffreddassero (come da istruzioni).


Poi con un tampone ho distribuito il mordente rosso mogano uniformemente sulla pipa, appena si è aciugato ho dato il nero sulla parte rusticata.

 

Una volta asciugato il mordente ho lucidato con la cera di carnauba la pipa ed ecco il risultato finale.






Forse la prossima la faccio tutta nera...

martedì 1 novembre 2011

N.17 - Ci siamo quasi...

Non riesco a trovare la scatola dove ho messo la cera di carnauba, quindi mi sono limitato a scartavetrare e tirare a lucido la pipa.
Una delle cose più rognose da scartavetrare è il foro del  fornello. Mi piacerebbe che chi prepara i kit da hobbysta si curasse di affilare le punte per i fori del fornello o di regolare al meglio la velocità del trapano o del tornio.
Il problema è che ti ritrovi con le pareti del fornello rovinate e rimediare a mano comporta una gran perdita di tempo.


Comunque, la soluzione dei poveri al problema è composta da un dito avvolto in carta abrasiva che gira dentro al fornello per diversi minuti...


Ciò detto, la pipa allo stato attuale si presenta così.



Mi rimane da decidere se rusticarla, colorarla o altro. E' probabile che venga rusticata, dato che c'è una piccola macchia sul lato sinistro.